IL RISORGIMENTO NEL MOLISE
Volontari garibaldini

 

DAVIDE MONACO


RISORGIMENTO MOLISANO


COLLANA EDITORIALE AMAZON



Durante l'epopea risorgimentale, il Molise ricoprì ruoli fondamentali nella visione complessiva di un'Italia unita, ma costituì anche l'ultimo baluardo borbonico appenninico nel meridione della penisola. Insieme a Capua e Gaeta, Isernia rappresentò una spina letale nel fianco del corpo dei volontari garibaldini durante la conquista delle terre del Regno delle due Sicilie. Tramite il controllo dell'antica nazione dei Sanniti Pentri, Francesco II Borbone tentò di consolidare l'estremo baluardo del suo traballante trono rafforzando il potere amministrativo nei municipi molisani in modo da favorire la reazione all'impostura di Garibaldi anche nelle vicine province abruzzesi e pugliesi.
La reazione dei borbonici ai nuovi conquistatori del Molise fu forte ed incisiva tanto da far tremare l'intero "impalcato" unitario, vanificando una stagione di conquiste, glorie e vittorie dei giovani rivoluzionari con la camicia rossa. Quella borbonica fu una controrivoluzione che solo per poco non riuscì a debellare l'impeto delle schiere avversarie, mantenendo il controllo di una fascia importante del territorio del Regno delle Due Sicilie, costituita dalla Terra di Lavoro, il Contado di Molise e gli Abruzzi. Se questa parte del regno duosiciliano avesse retto all'urto delle schiere garibaldine, difficilmente la dinastia sabauda avrebbe regnato sull'intera penisola. Probabilmente la riuscita della reazione contro il potere del Dittatore Garibaldi avrebbe infiammato gli animi delle restanti province meridionali che avevano accettato con riluttanza la sostituzione del potere costituito, avrebbe rappresentato un forte puntello al controllo delle terre del papato da parte di Roma, e avrebbe costituito un baluardo borbonico dove Francesco II e la sua dinastia sarebbero sopravvissuti anche se fortemente ridimensionati.
Tutto questo non è successo grazie alla volontà e alla tenacia di gente dal pensiero liberale che lottò e morì per un'Italia unita e coesa sotto un'unica bandiera. Con buona pace della dinastia bianco-gigliata, quello che prevalse fu il tricolore sabaudo.


1860 - Battaglia del Volturno

1860 - La battaglia del Volturno (Peter Dennis)


Tanti e diversi furono i fatti di sangue che costellarono l'ultima parte dell'epopea garibaldina per la conquista delle terre del Mezzogiorno. Attorno alla battaglia sul Volturno, il più epico degli scontri di quella campagna di guerra per uomini e armi impegnate, avvennero una serie di scontri minori - per il numero di combattenti, non per l'intensità degli scontri - che furono decisivi anche per la vittoria di Garibaldi su quelle sponde. Isernia fu tra gli episodi minori il più sanguinoso e il più destabilizzante per il governo borbonico che dovette inviare migliaia di uomini per controllarne il territorio, venendo così a sguarnire di forze al momento essenziali per contrastare l'attraversamento del Volturno da parte delle camicie rosse che si avvicinavano sempre più a Gaeta, con lo scopo di porre sotto assedio la città dove Re Francesco s'era rifugiato.


Incendio di palazzo Jadopi (1860)
Incendio del palazzo Jadopi a Isernia nell'ottobre 1860.
(Incisione F. Wenzel - Colori D. Monaco)


 



LA REAZIONE D'ISERNIA

La reazione al nuovo governo sabaudo avvenuta a Isernia nell'autunno del 1860 provocò un violento scontro tra le fazioni dei lealisti borbonici e dei liberali portando dolori e lutti tra le famiglie cittadine di ogni ceto economico e sociale. Le violenze di quei giorni ebbero un seguito drastico negli anni a venire, dove molti dei protagonisti dovettero vedersela con la magistratura del nuovo governo istaurato dopo il Plebiscito per l'Unità d'Italia. Quelle violenze restarono tali e andavano comunque perseguite dalla Casa Reale che avrebbe prevaricato l'altra. Sappiamo come è andata a finire, ma potremmo asserire che le violenze di quei giorni sarebbero state punite anche se fosse rimasto sul trono Francesco II di Borbone?
Ai posteri, che siamo noi, l'ardua sentenza, ma i giudizi sono discordi.
La valutazione di noi posteri sulle vicende di sangue che videro protagonisti una buona parte di isernini, si basa su una serie di testimonianze scritte all'epoca sotto forma di memorie e racconti pubblicati su libercoli ma anche narrazioni di più ampio respiro (non mancano resoconti dettagliati scritti da chi fu testimone di quei fatti e conservati dai discendenti in famiglia) che raccontano ciò che avvenne in quel maledetto inizio d'autunno del 1860.
Un’altra importante testimonianza, presa nel suo insieme di relazioni e di procedimenti, è rappresentata dagli atti dei processi svoltisi presso il tribunale di Santa Maria Capua Vetere pochi anni dopo i tragici avvenimenti, che perseguirono quelle sopraffazioni mediante la visione e la giustizia dei nuovi governanti.
Potremmo definire il verdetto finale come obiettivo e giusto?
Questa domanda attende ancora una risposta...
Di seguito sono riportate alcune delle testimonianze pubblicate dai protagonisti, loro malgrado, di quei fatti, altre di semplici osservatori che cercarono di giustificare l'operato di qualcuno a scapito di altri. All'epoca le testimonianze furono redatte per non dimenticare quanto avvenuto, ma anche per fornire nuovi spunti a coloro che seguivano o si occupavano di imbastire il processo a S.M. Capua Vetere. La lettura di queste testimonianze evidenzia quanto di parte esse siano, anche se nel descrivere i protagonisti e le vicende, i "testimoni" cercarono di mantenere un minimo di distacco dagli avvenimenti riportati, senza però raggiungere la dichiarata imparzialità.
La collana continuerà con la pubblicazione di altri testi che documentarono gli accadimenti succedutisi nel Molise all'epoca delle lotte per l'unificazione della penisola italiana.



 


ELENCO DEI VOLUMI PRESENTI NELLA COLLANA

RISORGIMENTO MOLISANO:

 


Stefano Jadopi

VOLUME n. 1
La reazione avvenuta nel Distretto d'Isernia
Sefano Jadopi

Durante il periodo degli scontri nella zona del Volturno, Isernia reagì all'impostura garibaldina con la difesa del legittimo governo borbonico. Le lotte tra la fazione liberale e quella lealista si susseguirono in città in un turbinio di eventi e vennero documentate da testimonianze come questo libro dove, come fosse un diario, vengono riportate le tragiche vicende accadute alla famiglia di Stefano Jadopi, all'epoca fervente liberale e proveniente da una deputazione nell'effimero parlamento borbonico. Sono descritti alcuni dei cruenti fatti che ebbero come vittime i suoi familiari, dall'uccisione del figlio fino all'odissea della moglie Olimpia con i cinque figlioletti alla ricerca di un posto sicuro per scampare alle violenze quotidiane continuate dalle diverse fazioni fino al giorno del Plebiscito.

 


Briamonte

VOLUME n. 2
Cause, mezzi e fine della reazione d'Isernia avvenuta nel 30 Settembre 1860
V.M. Briamonte
IN APPENDICE
BRANO
Accennante agli avvenimenti d'Isernia
di Felice Marulli

Una testimonianza dei fatti accaduti in Isernia durante la reazione dell'autunno 1860 scritta da V. M. Briamonte, un osservatore il cui nome non appare in nessun altro testo dell'epoca, su nessun giornale della penisola e sconosciuto agli isernini. Dichiara di riportare nello scritto solo i fatti così come sono accaduti, ma risulta palese la tendenza verso la fazione lealista.
"Briamonte" sembra essere un nome inventato, e nel tempo gli sono state attribuite diverse identità tutte non verificate. La lettura del testo fornisce una visuale globale degli avvenimenti, che evidenziano una diversa interpretazione della testimonianza fatta da Stefano Jadopi sul suo libro "La reazione avvenuta nel Distretto d'Isernia" (Vol. 1 di questa collana).
In appendice, la trascrizione del "Brano" di Felice Marulli, un manifesto sugli stessi avvenimenti dell'autunno 1860, stampato a Napoli e distribuito ad amici e conoscenti nonchè affisso nelle piazze della città, anche questo succube della critica puntuale di Stefano Jadopi.

 


Jadopi contro Briamonte

VOLUME n. 3
Risposte ai fatti narrati da V.M. Briamonte e F. Marulli sulla Reazione avvenuta in Isernia dal 30 settembre al 20 ottobre 1860 - di Anonimo

Questo terzo volume è la risposta al libro di Briamonte "Cause, mezzi e fine etc." (Volume 2 della stessa collana). In questo testo un autore anonimo, ma identificabile con Stefano Jadopi, risponde con fatti e documenti alla storia degli avvenimenti riportata dalla testimonianza del Briamonte, sovvertendone il senso e proponendo ad ogni fatto enunciato la sua versione.
Interessante, oltre alla difesa dei fatti esposti in "La reazione avvenuta ecc." - è la sequela di documenti pubblicati che testimoniano l'impegno della famiglia Jadopi nei secoli, nel confronto tra le cariche amministrative ricoperte nel tempo e gli impegni sociali ed economici approntati per far crescere la comunità che furono deputati a rappresentare.

 


Anonimo

VOLUME n. 4
La quistione d'Isernia sui movimenti popolari tra il 30 settembre e 5 ottobre 1860
Anonimo

Quarto libro della serie "botta e risposta" inaugurata da Stefano Jadopi sui fatti d'Isernia del 1860. Anche in questo testo si specifica la veridicità delle testimonianze riportate ma si nota marcatamente la visione conservatrice dei fatti avvenuti. Le cruente lotte succedutesi in città non poterono essere descritte con una visuale neutra degli avvenimenti, perchè non esistevano osservatori che potessero garantire la neutralità di quanto riportato. All'epoca si stava da una parte o dall'altra, e quelle testimonianze riportate sui giornali della penisola mesi dopo il Plebiscito, riflettevano largamente del nuovo assetto governativo di Casa Savoia. Oltre alle testimonianze, il testo propone la critica al problema della competenza giuridica a cui dovevano essere soggetti gli autori di quelle violenze, se era giusto adottare un codice penale imposto dalla parte vincitrice delle lotte unitarie.

 



 


FUORI COLLANA:
CRONACHE, ROMANZI & ALTRI LIBRI
di Davide Monaco:


 


- Cronache d'Isernia di fine secolo XIX -
Un frammento di storia d’Isernia, gli ultimi 15 anni del
XIX secolo, viene proposto attraverso la rilettura degli
articoli di giornali locali pubblicati all’epoca.

Cronache XIX

 



 


- Cronache d'Isernia d'inizio secolo XX -
Il secondo volume delle "Cronache d'Isernia" dove continua
la narrazione delle vicende accadute nella cittadina
pentra nel primo lustro del secolo XX

Cronache XIX


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Dalla realtà delle "Cronache" alla finzione narrativa.
Il romanzo che ha rivelato le grandi doti investigative
del Capitano dei R. Carabinieri Massimiliano Viti,
per le indagini sulla morte di un commerciante di merletti.



Cacciatore






L'insidia del Nibbio - Il secondo episodio delle storie del Capitano Viti. Impegnato per garantire la sicurezza di un nobile sabaudo in visita alla città, si troverà a fronteggiare il suo vecchio nemico delle campagne contro il brigantaggio post-unitario in una nuova minaccia inattesa e ancora più temibile.






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Davide Monaco - Michele Tuono

RACCONTI MOLISANI D'APPENDICE

1848 - 1884

Un'antologia di racconti pubblicati sui giornali periodici dell'epoca,
che rivolge fasci di luce su un Molise inedito e nascosto, quasi segreto.
Ed è una luce nuova.





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Per chi volesse contattare l'autore via mail:
davide.monaco@tin.it
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